Donatello Giambersio, raffinato pianista, musicista poliedrico; per illustrarne le qualità artistiche è necessario percorrere la sua arte lungo il suo confine, quel bordo fra stili e possibilità espressive che Giambersio mai vive in maniera delimitante, ma che percorre ogni volta con curiosità e gusto, libero di ricercare soluzioni differenti a ciò che rende ogni stile, canone o formalismo.
Generare l’inesplorato, dialogare con ciò che non appartiene totalmente alla nostra espressività musicale, connettere soluzioni ritmiche, armoniche, melodiche, questa è la ricerca che Giambersio ogni volta abbraccia, con la leggerezza di chi considera questo percorso una vocazione più che una missione, perché ciò che è semplice è diverso da ciò che è facile, perché navigare la complessità è emozionante quanto, se non di più, lo smontare e il rimontare la complicazione, perché l’ascoltare e il praticare la differenza in arte sono esercizio irrinunciabile dell’espressività contemporanea.
Tutto questo è il mondo interiore che Giambersio rende visibile ogni volta che la sua arte affida alle mani e allo strumento questa esplorazione di senso della performance artistica, di cultura della differenza espressiva, di riscoperta dello stile, ricercata con approcci e soluzioni nuovi e inaspettati.
Questo è il viaggio artistico di Giambersio, sia quando decide di interpretare i compositori classici sia quando si imbatte nella travolgente pulsione ritmica del jazz